sabato 16 marzo 2013

Ossobuco di vitello in salsa di Martini Rosso e mirtilli

Ieri sera a cena ho proposto un Martini Rosso come aperitivo. L’ho servito liscio, con una fettina d’arancia e qualche cubetto di ghiaccio.
Mentre le nuove generazioni si omologano con lo Spritz, mi è venuto naturale guardare al passato.
Un Martini è un Martini, non ci sono storie. Il sapore è inconfondibile, un profumo dolciastro di erbe macerate, lo stesso dello sciroppo per la tosse di quando ero bambino. Forse è questo a renderlo ancora più unico.
La bottiglia non è mai cambiata, almeno per quanto io ricordi, anche se oggi non può più essere denominato Vermut, in quanto la sua gradazione alcolica è scesa a 14,4° (quindi inferiore ai 16° richiesti per determinarne la definizione merceologica).
Il gioco dei ricordi ci ha portato a vecchie pubblicità televisive del Martini.
L’inconfondibile voce di Ornella Vanoni in uno spot degli anni Ottanta. Non cantava, ma si limitava a recitare il testo fuori campo, mentre una cameriera su pattini a rotelle attraversava la città per portare l’aperitivo a un affascinante uomo d’affari.
E ancora, Charlieze Teron al tavolo di un bar in compagnia di un uomo anziano. Poco distante un ragazzo si asciugava le labbra da una goccia di Martini, lei si alzava per raggiungerlo ma un filo del vestito rimaneva impigliato alla sedia, facendo accorciare la gonna passo dopo passo.
Poi, in anni più recenti, altri spot con George Clooney e con Gwyneth Paltrow.
Ho sorpreso tutti mostrando una pubblicità russa del Martini con Jude Law protagonista. Cibo e sesso hanno la stessa localizzazione cerebrale, gli stessi circuiti neuroendocrini, gli stessi ormoni che li controllano. Dopo aver risvegliato l’appetito dei sensi con uno degli uomini più sexy del pianeta, ho dirottato il desiderio dei miei ospiti sull’appetito di cibo… E il Martini Rosso è tornato protagonista anche in cucina.

SECONDI > OSSOBUCO DI VITELLO IN SALSA DI MARTINI ROSSO E MIRTILLI

Ossibuchi di vitello > 4
Scalogno > 1
Martini Rosso > ½ bicchiere
Mirtilli rossi secchi > 60 g
Farina > 4 cucchiai
Brodo vegetale > 700 ml circa
Olio extravergine d’oliva > 4 cucchiai
Sape > 1 pizzico
Pepe > 1 pizzico

Incidete la pellicina lungo il bordo degli ossibuchi di vitello e gli eventuali nervetti al centro, affinché la carne non si arricci cuocendo.
Tritate lo scalogno e fatelo soffriggere nell’olio extravergine d’oliva.
Infarinate gli ossibuchi e uniteli al soffritto, facendoli rosolare bene da entrambi i lati a fuoco lento.
Salate, pepate e sfumate con il Martini Rosso.
Aggiungete i mirtilli rossi secchi e il restante brodo vegetale, fino a coprire completamente gli ossibuchi.
Coprite con un coperchio e proseguite la cottura a fuoco lento per un’ora.
A cottura ultimata, togliete il coperchio e fate restringere la salsa prima di servire.


1 commento:

  1. Ti faccio i complimenti perchè i tuoi racconti sono sempre molto affascinati, complimenti anche per questo ossobuco!!

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