mercoledì 2 aprile 2014

Millefoglie di platessa e patate con salmone affumicato e pesto di agrumi

L’ignoranza pettegola asseconda la maldicenza, l’ipocrisia, il pregiudizio. «Chissà cosa penserà la gente?» è un mantra ricorrente che le generazioni si tramandano ancora oggi con rinnovato vigore.
Troppe volte D. è entrata in contatto con questo monito. Per lei è sempre stato facile soddisfare le aspettative crudeli di genitori, amici, conoscenti. E anche quelle implicite degli sconosciuti.
Non ho mai capito davvero cosa le piaccia. La guardo cenare e mi chiedo cosa pensi sinceramente dei miei piatti. Sorride e chiude gli occhi ogni tanto, come per assaporare meglio ogni boccone. Ma i suoi complimenti sono sempre prevedibili.
I giudizi positivi allontanano dolore e frustrazione, per questo ha sempre aderito, senza esitazione, a tutte le condizioni imposte della pressione sociale. Per rincorrere l’applauso ha recitato parti, si è mascherata, ha utilizzato comportamenti lontani dalla sua vera essenza. Il timore dello scandalo è diventato il credo su cui impostare la propria vita e le proprie relazioni. Fino al punto da diventare ipocrita non solo con gli altri ma anche con se stessa.
Ha chiuso parzialmente il cuore per non sentire il costo che è costretta a pagare per il suo comportamento. La pena, la peggiore immaginabile, è stata quella di doversi uniformare ai modelli di una società condizionata, a costo di essere totalmente non spontanea.
La gente non si dà il tempo di pensare, ma segue la massa senza domandarsi il perché. Si veste da sentinella con la benedizione della diocesi, si prodiga per assecondare il pregiudizio, fa del conformismo di facciata un ideale di vita.
Pensare significa avere delle idee. Ma le idee non sono tutte uguali. Ho chiesto a D. se non fosse stanca e lei, sospirando, mi ha detto di sì.

ANTIPASTI > MILLEFOGLIE DI PLATESSA E PATATE CON SALMONE AFFUMICATO E PESTO DI AGRUMI

Platessa > 800 g
Salmone affumicato > 150 g
Patate > 6
Nocciole > 50 g
Pistacchi > 50 g
Mandarini > 3
Arance > 2
Pompelmo rosa > 1
Olio extravergine d’oliva > 1/2 bicchiere
Finocchietto selvatico > 1 mazzetto

Lasciate marinare il filetto di platessa in una vinaigrette di olio e succo di mandarino.
Pelate e tagliate le patate a fettine sottilissime, aiutandovi con una mandolina.
Versatele nell’acqua bollente lasciatele cuocere per cinque minuti.
Scolatele e fatele asciugare bene su carta assorbente.
Ungete i coppapasta e appoggiateli su una teglia rivestita di carta forno.
Formate in ogni coppapasta un primo strato di patate, proseguite con uno strato di platessa, e via così per quattro strati, finendo con le patate che andranno spennellate con burro fuso.
Infornate trenta minuti in forno caldo a 200°.
Servendovi di un coppapasta di uguali dimensioni, ritagliate due dischi di salmone affumicato per ogni millefoglie e lasciateli respirare 10 minuti a temperatura ambiente.
Preparate intanto il pesto di agrumi.
Fate tostare le nocciole e i pistacchi in una pentola antiaderente.
Una volta raffreddati, passateli al mixer insieme agli agrumi pelati a vivo, al finocchietto e all’olio extravergine di oliva. Aggiustate di sale e di pepe.
Sfornate i millefoglie di platessa e patate e fateli intiepidire.
Impiattate adagiando i millefoglie su un disco di salmone affumicato, quindi coprite con un secondo disco.
Completate con un cucchiaio di pesto agli agrumi e con una spolverata di pistacchi tritati.

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